Dopo Magnus ed Hugo Pratt, concludiamo
questo breve viaggio attraverso i Maestri scomparsi del Fumetto italiano.
Di Guido Crepax (1933-2003) si parla, nel
catalogo della mostra GIUSTIZIA A STRISCE, come creatore di “Valentina” e come
adattatore a fumetti del capolavoro di Franz Kafka, “Il processo”. Purtroppo, nel
montaggio finale di testo e immagini, le illustrazioni di questo autore sono
state sacrificate.
Sebbene, a suo tempo, “Valentina” sia
stato salutato come un personaggio rivoluzionario, e sebbene il personaggio sia
ancora oggi ristampato (una riedizione integrale è stata presentata dal
quotidiano CORRIERE DELLA SERA nel 2007), oggi si tende forse a considerare con
meno entusiasmo l’opera a fumetti di questo Autore; ancora molta attenzione
suscita invece il suo lavoro di copertinista, illustratore, grafico pubblicitario,
con il quale ha contribuito alle trasformazioni di costume che hanno attraversato
l’Italia negli anni Sessanta.
Un bell’articolo di Guido Crepax grafico
e pubblicitario lo ha pubblicato la rivista BILL – UN’IDEA DI PUBBLICITA’ sul
n. 7 del 2013, che ha ricordato anche il suo impegno politico.
Ed infatti l’immagine più particolare di
Crepax dedicata alla Giustizia e ai magistrati, con un giudice-scimmia, potrebbe
essere questa:
Per informazioni sulla rivista Bill:
Caro Anonimo,
RispondiEliminacomplimenti per il blog: lo seguirò religiosamente.
Una volta avevo moltissimi manifesti politici di Crepax, ma poi li ho buttati per questioni di spazio. Vedo che ne hai recuperato uno.
Sauro Rex Pennacchioli
Comunque, per la mia generazione l'archetipo del giudice a fumetti è quello di Chiappori:
RispondiEliminahttp://www.alfredochiappori.it/satiravado.htm#
Caro Sauro,
RispondiEliminagrazie di essere intervenuto su questo blog dedicato alle rappresentazioni dei giudici nel fumetto.
Se sei in possesso del catalogo della mostra GIUSTIZIA A STRISCE, avrai verificato che si parla di te come autore della serie BALBOA.
Il disegno di Crepax che hai commentato, nel mostrare le classiche tre scimmiette (non vedo – non sento – non parlo), una delle quali con le fattezze e l’abbigliamento di un magistrato, si ricollega effettivamente alla satira contro la magistratura svolta negli anni Settanta dal grande Alfredo Chiappori.
Nel catalogo si parla anche largamente di questo, e della evoluzione che Chiappori ha avuto, arrivando poi, negli anni Duemila, a disegnare le copertine della rivista “La Magistratura”.
Strano piuttosto, per tornare a Crepax, che nelle pur numerose riedizioni delle sue opere fumettistiche, nessuno si sia preso la briga di tentare una raccolta della sua variegata opera grafica: copertina di dischi, disegni satirici, pagine pubblicitarie, copertine di libri, ecc.
L'aggettivo "grande" affiancato a Chiappori mi sembra un'esagerazione. Nel 1978 mi proposero di intervistarlo per la prima edizione dell'agenda Smemoranda perché era uno dei "nostri", ma preferii il decisamente più bravo Pericoli (anche se non era dei nostri).
RispondiEliminaVolevo dire solo che Chiappori usava i giudici proprio cone personaggi, sia pure negativi (dovevano ancora venire gli anni di Mani pulite...). Non ricordo altri autori così ossessionati dai giudici. Va be', era l'epoca della bomba di Piazza Fontana, sulla quale giravano molte leggende.
Hai ragione sul fatto che Crepax era una grandissimo illustratore e un inesistente sceneggiatore. Purtroppo buona parte degli originali dei suoi lavori è sicuramente dispersa e loro riproduzioni fanno un tantino schifo. Peccato, tra la fine degli anni sessanta e l'inizio dei settanta ha disegnato pubblicità e manifesti belissimi.