sabato 20 giugno 2015

OMAGGIO AL CORRIERE DEI PICCOLI (e al Giudice Leone di Gianconiglio)

Il Corriere dei Piccoli è stata la testata Italia a fumetti più longeva, essendo nata nel 1908 ed essendo rimasta in edicola sino al 1995.
Censire tutte le apparizione di giudici sulle pagine di questa gloriosa testa, è impresa impossibile; infatti, nel catalogo della mostra GIUSTIZIA A STRISCE – RAPPRESENTAZIONI DEI GIUDICI NEL MONDO DEL FUMETTO, ci si limita a poche citazioni.
In mostra è stato esibito, in originale, uno splendido numero del 1955, con un Signor Bonaventura che si improvvisa Giudice di Pace (chissà poi perché, visto che questa figura è entrata nell’ordinamento giuridico italiano solo nel 1991, prendendo il posto del vecchio Giudice Conciliatore).

Ricordiamo oggi invece il personaggio di GIANCONIGLIO, di Carlo Triberti (testi) e Carlo Peroni (disegni) e riproduciamo le ultime due tavole da una storia apparsa sul n. 43 del 1975. 



Il signor Scoiattolo cita in tribunale il signor Picchio per immissioni di rumori molesti. Picchio è convinto di vincere la causa grazie alle astuzie di un principe del foro, l’avvocato Corbacchioni; ma Gianconiglio, deciso ad aiutare la vittima dei rumorosi, è ancora più furbo: di notte si piazza sotto casa del Giudice Leone, gli impedisce di dormire riproducendo i rumori registrati a casa di Picchio, e così facendo lo indispone quel tanto che basta a fargli emettere, il mattino dopo, una severa condanna.
Il tema, dunque, è quello classico del giudice che deicide non secondo la legge, ma assecondando i propri umori.
Si noti il riferimento al “fitto bloccato” dell’albero. La legge sull’equo canone (L. 392/1978) ebbe un impatto sociale così forte che spesso la si trova citata in storie a fumetti anche di stampo umoristico e per bambini.

Il copyright è del Corriere della Sera


2 commenti:

  1. Caro Blogger, in genere i giudici dei fumetti rivestono ruoli brevi e convenzionali come in questo caso (minchia, Gianconiglio mi piaceva un casino!).

    Sarebbe forse più interessante una disamina dei fumetti che prendevano SUL SERIO gli aspetti giuridici, come Jeff Hawke nelle molte storie scritte dal grande Patterson. Prendere una di queste storie e sottoporla ad analisi sarebbe davvero mooolto interessante, sotto diversi aspetti.

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    1. Vero. Pare che Patterson avesse davvero cognizioni giuridiche. Ma certamente non era il solo sceneggiatore di fumetti ad averne. Una volta la formazione umanistica era parte integrante di quella giuridica, molti avvocati, e qualche giudice, erano anche scrittori.
      Uno studio completo su Jeff Hawke richiederebbe molto tempo ma non è escluso che si possa fare; nel catalogo, come sai, c'è un accenno abbastanza stringato. Sul tema anche il prof. Cuccolini scrisse un bell'articolo, anni fa, sulla rivista IL FUMETTO.

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