sabato 30 aprile 2016

RICOMINCIO DA TEX


Parafrasando il grande Massimo Troisi, nel riprendere l’attività di questo blog si potrebbe dire che non ricominciamo da zero, ma che tre cose ci sono riuscite nella vita, in questo primo anno del progetto GIUSTIZIA A STRISCE.


Abbiamo tenuto una mostra dedicata al fumetto in un Palazzo di Giustizia, 65 anni dopo l’unico precedente documentato a Milano.
Abbiamo creato un ponte tra la fantasia del fumetto ed il rigore delle norme, parlando per la prima volta di fumetti anche in riviste del settore legale (le ultime pubblicazioni sul noto Quotidiano giuridico on line dell’editore Wolters Kluwer: vedi qui e qui).
Abbiamo distribuito un certo numero di copie di un libro, edito dalla benemerita Fondazione Montalbano, che è leggibile sia come testo per giuristi, che come oggetto  da collezione per appassionato di fumetti, ricco com’è di illustrazioni e citazioni dedicate ai grandi personaggi del fumetto, da Tex a Dylan Dog, da Corto Maltese a Topolino, da Batman ad Alan Ford.
E proprio da Tex ricominciamo a parlare di giustizia e fumetti. Non ce ne voglia chi segue il fumetto più moderno, le graphic novel più raffinate, le irriverenti produzioni dei nuovi autori satirici: senza Tex non ci sarebbe, probabilmente, una industria del fumetto popolare.
Grazie alla simpatica Paola R, abbiamo recuperato un albo che offre ulteriori spunti di riflessione sulla giustizia nel Far west.
Di Tex, nel catalogo, abbiamo citato storie apparse sui nn. 9, 13, 117, 183, 635 della serie regolare.
Ecco invece questo n. 37, apparso per la prima volta in edicola con questa copertina:


Qualcuno preferisce la grafica più “ripulita” delle ristampe:


Il fascicolo contiene più storie; nella prima, il giudice non appare ma è evocato da Tex e dai suoi nemici. Il Nostro ricorre a sistemi discutibilissimi per affermare la sua personale “Giustizia”; tra l’altro punta la fedele Colt contro i potenziali testimoni di un processo;


d’altra parte, trattavasi di testi falsi come giuda, al soldo del solito signorotto locale:


il quale, ad un certo punto, minaccia anche Tex di portarlo davanti al giudice; e si può immaginare che effetto faccia una simile “minaccia” al Ranger del Texas (peraltro, la Cassazione ha più volte affermato che la minaccia di fare causa a qualcuno non è una minaccia ingiusta e non ha rilievo penale).



Nella seconda storia dell’albo, il giudice compare in carne ed ossa. Evocato da Tex, si materializza nella bisca clandestina di una criminale in gonnella, una delle tante Bad Woman che popolano le più antiche avventure del personaggio.
Come spesso accade, il processo western è poco più di una farsa, nella migliore tradizione del giudice Bean (quello “storico” e quello dei fumetti, di cui si parla nel libro GIUSTIZIA A STRISCE e del quale torneremo a parlare tra breve, visto che si preannuncia una nuova ristampa).




Per concludere venendo a fumetti più recenti, ecco l’anteprima di un albo che tra breve sboccerà in edicola. In questo momento è disponibile il primo numero dell’episodio; ma pubblicheremo una recensione completa dopo aver potuto leggere l’intera saga dei GOLDEN DOGS.