domenica 14 ottobre 2018

Tex, il GIUDICE BEAN e l'arte dei refusi

La notizia circola da qualche giorno anche sul web, ma la prima segnalazione ci è arrivata da Giuseppe Salvagno, della libreria Fumettosmania di Foggia, e da Rosanna Gianpaolo, animatrice del Teatro del Pollaio, che già abbiamo citato qui quando a suo tempo curarono l’allestimento della mostra Giustizia a strisce all’Università di Foggia. 


La notizia buona è che la Bonelli ha dedicato al personaggio del Giudice Bean uno di quei bei volumoni che, da diversi anni, rilanciano in formato gigante alcune delle più belle storie della serie regolare mensile. 






La notizia cattiva è che un clamoroso refuso, sulla costa del libro, ha reso questa edizione un po’ imperfetta. La casa editrice provvederà, a quanto pare, a ritirare le copie. 


In attesa di capir meglio se la responsabilità è dell’editore o dello stampatore, val la pena ricordare che il Giudice Bean è un personaggio che, nella storia della Casa editrice Bonelli, appare e scompare. 

Nel 1970, sul n. 117 della serie gigante, dopo la conclusione della storia iniziata sugli albi precedenti (“El paso”), sotto il titolo “La legge di Roy Bean” inizia una storia che occuperà anche i tre albi successivi. I testi sono di Gianluigi Bonelli, i disegni di Guglielmo Letteri. Carson fa in tempo a capitare nel Saloon-Courthouse del preteso magistrato, il quale amministra una giustizia a confronto della quale, gli ingolfati e imperfetti tribunali italici sono la Dea Giustizia in persona…

Tex 117<br>Copertina di Aurelio Galleppini<br><i>(c) 1970 Sergio Bonelli Editore</i>

Sergio Bonelli ha più volte raccontato di aver avuto lui l’idea, sottoposta al padre, di sfruttare un personaggio realmente vissuto, che fa parte della tradizione del west… 

L’editore rimase insoddisfatto di come il padre aveva trattato il personaggio (nel prosieguo dell’avventura, Bean scompare letteralmente, e tutto prosegue come una banale caccia a dei trafficanti d’armi; vedi sintesi su ubcfumetti); ma in precedenza, nel 1963, aveva egli stesso creato una serie dedicata al Giudice Bean; serie di pochi episodi, ma che è stata ristampata più volte, da ultimo nel 2016 da Editoriale Mercury. 
Di questa serie abbiamo già parlato qui; mentre la storia di Tex, ristampata nel volumone di grande formato appena uscito, l’abbiamo menzionata proprio nel catalogo della mostra “Giustizia a strisce”, di cui riportiamo un passaggio:

Concludendo ricordiamo che non è la prima volta che un libro a fumetti viene ritirato dal commercio immediatamente dopo la distribuzione; capitò, ad esempio, per il volume che il Corriere della Sera stampò appena dopo la strage di Charlie Hebdo, senza il consenso degli autori le cui opere erano state riprodotte.

Qui di seguito, a ricordo di quell’esperienza, a cui contribuì Paolo Bacilieri, riproproniamo, di questo grande autore, un vecchio, ironico omaggio proprio a Tex.


Concludiamo anche ricordando che, una volta, gli errori di stampa erano una cosa seria, e potevano portare a mandare al macero intere edizioni di giornali, come si racconta in questo vecchio articolo del 1988. La figlia del tipografo che studia il latino a scuola, e scova l’errore sfuggito a tutti, ha un che di commovente.


Oggi, anche il supplemento settimanale del Corriere della Sera può permettersi di parlare delle ferrovie del Perù in termini involontariamente licenziosi:


Se doveste trovare gravi errori in questo post, per favore, segnalatelo!