Parafrasando il grande Massimo Troisi, nel
riprendere l’attività di questo blog si potrebbe dire che non ricominciamo da
zero, ma che tre cose ci sono riuscite nella vita, in questo primo anno del
progetto GIUSTIZIA A STRISCE.
Abbiamo tenuto una mostra dedicata al
fumetto in un Palazzo di Giustizia, 65 anni dopo l’unico precedente documentato a Milano.
Abbiamo creato un ponte tra la fantasia del
fumetto ed il rigore delle norme, parlando per la prima volta di fumetti anche
in riviste del settore legale (le ultime pubblicazioni sul noto Quotidiano
giuridico on line dell’editore Wolters Kluwer: vedi qui e qui).
Abbiamo distribuito un certo numero di
copie di un libro, edito dalla benemerita Fondazione Montalbano, che è
leggibile sia come testo per giuristi, che come oggetto da collezione per appassionato di fumetti,
ricco com’è di illustrazioni e citazioni dedicate ai grandi personaggi del
fumetto, da Tex a Dylan Dog, da Corto Maltese a Topolino, da Batman ad Alan
Ford.
E proprio da Tex ricominciamo a parlare di
giustizia e fumetti. Non ce ne voglia chi segue il fumetto più moderno, le
graphic novel più raffinate, le irriverenti produzioni dei nuovi autori
satirici: senza Tex non ci sarebbe, probabilmente, una industria del fumetto
popolare.
Grazie alla simpatica Paola R, abbiamo
recuperato un albo che offre ulteriori spunti di riflessione sulla giustizia
nel Far west.
Di Tex, nel catalogo, abbiamo citato storie
apparse sui nn. 9, 13, 117, 183, 635 della serie regolare.
Ecco invece questo n. 37, apparso per la prima
volta in edicola con questa copertina:
Qualcuno preferisce la grafica più
“ripulita” delle ristampe:
Il fascicolo contiene più storie; nella
prima, il giudice non appare ma è evocato da Tex e dai suoi nemici. Il Nostro
ricorre a sistemi discutibilissimi per affermare la sua personale “Giustizia”;
tra l’altro punta la fedele Colt contro i potenziali testimoni di un processo;
d’altra parte, trattavasi di testi falsi
come giuda, al soldo del solito signorotto locale:
il quale, ad un certo punto, minaccia anche
Tex di portarlo davanti al giudice; e si può immaginare che effetto faccia una
simile “minaccia” al Ranger del Texas (peraltro, la Cassazione ha più volte
affermato che la minaccia di fare causa a qualcuno non è una minaccia ingiusta
e non ha rilievo penale).
Nella seconda storia dell’albo, il giudice
compare in carne ed ossa. Evocato da Tex, si materializza nella bisca
clandestina di una criminale in gonnella, una delle tante Bad Woman che
popolano le più antiche avventure del personaggio.
Come spesso accade, il processo western è
poco più di una farsa, nella migliore tradizione del giudice Bean (quello
“storico” e quello dei fumetti, di cui si parla nel libro GIUSTIZIA A STRISCE e
del quale torneremo a parlare tra breve, visto che si preannuncia una nuova
ristampa).
Per concludere venendo a fumetti più
recenti, ecco l’anteprima di un albo che tra breve sboccerà in edicola. In
questo momento è disponibile il primo numero dell’episodio; ma pubblicheremo
una recensione completa dopo aver potuto leggere l’intera saga dei GOLDEN DOGS.
Giustiziere Striato, sai che ho visto alcune copertine di "Tutto Tex" ridisegnate di sana pianta? E non da Galep.
RispondiEliminaDovevano avere perduto quelle originali.
Le ristampe sono piene di modifiche, la cosa è nota. Ma forse nemmeno la copertina qui riprodotta come "originale" era davvero tale, perché il prezzo è di lire 250 anziché 200.
RispondiEliminaCosì almeno par di capire leggendo questo sito:
http://www.fantascienza.net/vegetti/Tex/2seriegigante.htm