giovedì 17 dicembre 2015

Su Braccio di Ferro, Batman, e l'Agenda Letteraria del 2016

Ancora c’è chi considera il Fumetto un arte minore, anche se non sono più i tempi in cui, in un libro sulla letteratura per ragazzi, si potevano leggere cose del genere:


E’ importante invece considerare il fumetto come un linguaggio comunicativo che non ha nulla meno degli altri ai quali è apparentato. Considerarlo, insomma, come parte della letteratura (visto che a fumetti si narrano Storie, non diversamente che nei romanzi) e, contemporaneamente, nella grande famiglia delle arti visive (e qui le parentele più prossime sono con l’illustrazione, la grafica, sino ad arrivare al cinema di animazione, alla pittura, insomma all’Arte nel senso più accademico del termine).


E poiché questo è il momento in cui si compra l’agenda per l’anno nuovo (almeno per chi appartiene ancora all’Era Cartacea), ricordiamo volentieri che la AGENDA LETTERARIA curata da Gianni Rizzoni (ormai giunta al 25° anno di vita) segnala, senza alcuno snobismo, autori di fumetti in serena promiscuità con quelli della Letteratura tradizionale.
Nell’edizione del 2016, tra l’altro, al 17 gennaio si ricorda che, nel 1929, apparve per la prima volta Popeye di Segar; ed al 24 ottobre si menziona che nel 1916 nacque Bob Kane, creatore di Batman (o co-creatore con Bill Finger, secondo una tesi oggi più accreditata).
Sia Braccio di ferro che l’Uomo Pipistrello sono personaggi cui abbiamo dato ampio spazio nella mostra GIUSTIZIA A STRISCE.


Riproduciamo qui di seguito alcune delle immagini che abbiamo selezionato per quella occasione, aggiungendo qualche altra vignetta della godibilissima sequenza del processo tratto da Popeye.




Purtroppo la riproduzione, effettuata da un Oscar Mondadori del 1971, non rispetta la originaria divisione in strisce, e la qualità delle immagini lascia a desiderare.




Una curiosità: il prefatore del volume di Segar, il compianto Franco Cavallone, era notaio; uno dei tanti esempi di giuristi appassionati di fumetti. Il fratello Bruno, che con Franco fu tra i primi traduttori italiani dei Peanuts, è avvocato e professore universitario di procedura civile.

I link:
Sull'agenda letteraria:
Il sito ufficiale di Popeye:


5 commenti:

  1. Si può sapere come si chiama l'uomo savio che ha scritto quelle cose acutissime sul fumetto, poste all'inizio del post, come monito a tutti noi pervertiti?

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    1. "DALLA FIABA AL FUMETTO - Problemi, generi, autori e pagine della letteratura per ragazzi", di Sergio Spini.
      Marietti Editore, Torino, 1969 (ma la mia citazione è tratta dalla sesta edizione del 1974).
      Testo certamente datato, ma scritto in buona fede e con molta partecipazione da un pedagogo cattolico che probabilmente sul Fumetto era anche un po' male informato.
      Non un Frederic Wertham de noantri, insomma, ma un educatore le cui convinzioni si erano probabilmente formate prima che il Fumetto, almeno in Italia, sparasse le sue cartucce migliori.

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    2. Wertham era una pedagogista di vaglia, che aveva fatto molto per migliorare le condizioni dei bambini.

      I pedagogisti erano tutti così st***zi, prima di Neil Postman (vedi "L'ecologia dei media").

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    3. mmm ... sul "Postino" mi cogli impreparato.
      Tornando al libro di Spini, è facilmente reperibile su ebay o nelle biblioteche, credo a maggio ragione in Lombardia visto che l'Autore era di Lecco. E tutto sommato può meritare una lettura, anche se di fumetti si parla ben poco.
      In un prossimo post, conto di riprodurre un attacco ai comics ancora più severo, più o meno dello stesso periodo.
      Su Wertham, un articolo molto interessante è qui:
      art-bin.com/art/awertham.html

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  2. E' del 69 la prima edizione? Il linguaggio sembra di almeno vent'anni prima, e sarebbe già fuori tempo massimo perché come si è visto, i cattolici giustamente annettevano moltissima importanza al fumetto (così come al cinema) anche come leva sulle masse giovanili, e non c'erano solo il Vittorioso e il Giornalino, ma il MeRa, il Piccolo Missionario...
    Ho paura anch'io che Wertham, per quanto vituperato, fosse uno scienziato migliore di questo signore. Comunque in Italia le teste degli intellettuali sono dure come le pietre. Ricordo di aver letto da bambino (ricordo assolutamente impreciso, vado a sensazione) un altro libro, di un altro talentone che sosteneva come i genitori dovrebbero far leggere ai pargoli "le belle storie di Ulisse, Achille ed Ercole piuttosto che le stupide avventure di Super-Questo, Super-Quello".
    Ma ci vuole così tanto per rendersi conto che il fumetto, specie nella sua accezione supereroistica, deriva proprio da quelle storie, che rappresenta l'ultima forma di mitopoiesi e di letteratura epica occidentale, non a caso creata dal popolo occidentale più "giovane"? Ma se lo capiva un bimbo di dieci anni... Non ricordo il titolo del libro né il nome del tizio, mi è rimasta solo la spocchia della frase "super-questo, super-quello".
    Quante risate ho fatto con le scena del processo a Braccio di Ferro e la povera Susanna, e la loro detenzione in casa del bravo sceriffo campagnolo, vera commedia umana. Forse delle storie di Segar che ho letto è la migliore, grande letteratura popolare.

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