È uscito ieri il
nuovo numero di SETTE, supplemento illustrato al Corriere della Sera; una
rivista che spesso e volentieri parla di fumetti grazie agli articoli di
Antonio D’Orrico, Diego Gabutti, Lucrezia Dell’Arti.
Nel numero di ieri,
però, colpisce il lungo pezzo dello scrittore Robert Harris dedicato a
Cicerone.
Sebbene le
enciclopedie moderne lo definiscano scrittore, filosofo, uomo politico, Cicerone
può ben essere considerato un giurista, sia pure nell’accezione che il termine
aveva nel mondo antico. La sua presenza tra i simboli della giustizia è
costante.
La statua riprodotta
qui sopra si trova nel palazzo di giustizia di Bruxelles, a dimostrazione di
una fama che trascende l’Italia; da noi, per anni, è stata in uso una marca da
bollo per atti giudiziari, definita appunto “marca Cicerone”.
Il latinista Mario
Lentano, nel saggio “La memoria e il potere” edito da Liberilibri, ricorda
vividamente l’ultima giornata di vita del Nostro: <<Il 7 dicembre del 43 a .C. sul Tirreno soffiava
un forte vento; il mare era grosso, e suggeriva a chi avesse voluto tentare la
navigazione di aspettare tempi più propizi. Cicerone si imbarco ugualmente, ma
la sua nave fu più volte risospinta verso il porto; alla fine, «preso dal tedio
della vita e della fuga», sbarco nuovamente a terra e diede ordine ai suoi schiavi
di condurlo in lettiga nella sua villa, distante appena un miglio dalla costa.
Ma in quella villa l'anziano statista non arrivò mai: raggiunto dai sicari dei
triumviri, lanciati da giorni sulle sue tracce, capì che la partita era persa e
lasciò che i suoi assassini gli mozzassero la testa e le mani, prontamente
inviate a Roma e fatte esporre sui Rostri, lo speakers’ corner del Foro romano, la tribuna dalla quale magistrati
e oratori arringavano la folla nelle grandi occasioni della vita civile>>.
Cosa c’entra tutto
questo con i fumetti?
Cicerone è più volte
apparso, proprio lui, in storie a fumetti di vario tipo; qui ci limitiamo a
riprodurre una striscia di Marcello Toninelli, dalla sua personalissima versione della Divina Commedia:
© M. Toninelli
Qui vogliamo però
ricordare un
fumetto francese tradotto anche da noi, L’ordine
di Cicerone, del 2005 (testo di Richard Malka, disegni di Paul Gillon), che
narra non la vita dell’autore latino, ma una saga familiare
giuridico-finanziaria, tra Francia e Stati Uniti, dagli anni Trenta ad oggi.
© Glénat
Richard Malka è forse l’unica persona al mondo che di
mestiere, oltre che l’avvocato, fa anche lo sceneggiatore di fumetti; e, in una
intervista apparsa su Le Magazine Littéraire,
evidenza il realismo della serie, frutto anche delle sue esperienze
professionali. Nel catalogo GIUSTIZIA A STRISCE abbiamo invece ricordato, a
proposito di questo fumetto, il commento di un altro avvocato francese, Arnaud
Lucien, che nel saggio La justice mise en scène (L’Harmattan, Paris, 2008) osserva indignato che
nella storia gli avvocati chiamano i testimoni, si muovono liberamente nello
spazio dell’aula di udienza, toccano fisicamente le parti, danno le spalle ai
giudici; tutte cose realmente inconcepibili in Francia come in Italia.
E Lucien deve essere uno che di fumetti se ne intende, vista la
copertina del suo tomo, inedito in Italia.
Concludiamo mestamente con Cicerone, ricordando il suo commento
sconsolato sul declino del Diritto, all’epoca della crisi della Repubblica.
Caro Giustiziere Strisciato, dato che sei venuto a farti della pubblicità a sbafo sul mio nuovo blog, faccio lo stesso con il tuo!
RispondiEliminahttp://sauropennacchioli.blogspot.it/
... è un blog che piace a grandi e piccini, soprattutto a quelli che leggono fumetti e amano le idee non convenzionali. A proposito delle quali, a me Cicerone è stato sempre tremendamente antipatico. Se proprio vogliamo parlare di anticaglie, punterei sul coinvolgente caso di Frine.