Abbiamo già segnalato
più volte (precisamente, qui e qua), la curiosa casualità che ha portato i temi
della giustizia, impersonificati da giudici buoni o cattivi, sulle pagine di
Tex per più storie consecutive.
Non possiamo quindi
non menzionare il volumetto LA GIUSTIZIA DI
TEX, tuttora in edicola, n. 19 della collana annuale MAXI TEX.
Il volume si compone
di due storie, entrambe scritte da Tito Faraci. La prima, “La rabbia di Rick
Melville”, disegnata da Ugolino Cossu, è forse è la più interessante ai nostri
fini: i giudici non compaiono in carne e ossa (cioè in inchiostro di china),
però vengono continuamente evocati, come dimostrano questi estratti.
La trama, pur
presentando situazioni viste recentissimamente sui nn. 656 – 657 della serie
regolare (il giovane delinquente, o presunto tale, innamorato della figlia del
ricco e potente allevatore), presenta uno spunto interessante: Tex aiuta un
uomo che è stato sì condannato ingiustamente dal giudice, ma che poi, una volta
evaso, si manifesta di indole davvero violenta, commettendo una serie di
omicidi a sangue freddo tali da spalancare innanzi a lui le porte dell’abisso.
Ma ci sono molte attenuanti, perché il giovane è cresciuto a pane e odio, ed ha
conosciuto le ingiustizie della società…
La personale giustizia
di Tex esce decisamente a pezzi da una valutazione strettamente giuridica (il
Nostro crede per partito preso ad una confessione raccolta da lui, ma non a
quella di Rick Melville raccolta dal giudice; crede poi di poter parlare a
quest’ultimo al di fuori del processo; tecnicamente, oggi diremmo che “inquina
le prove”); eppure la storia, senza la consueta distinzione manichea tra buoni
e cattivi, ma anzi con un personaggio che è vittima e carnefice allo stesso
tempo, mantiene un suo fascino.
La seconda storia
presenta minore aderenza ai temi della Giustizia; sotto il profilo strettamente
fumettistico va ricordata per essere l’ultima opera, postuma, del disegnatore
spagnolo José Ortiz (1932-2013).
Al lavoro su Tex sin
dal 1993, Ortiz ha operato in gioventù anche per il mercato inglese, disegnando
(per restare nell’ambito giuridico) le strisce giornaliere dell’avvocato “Caroline
Baker, Barrister-at-law” per il quotidiano Daily
Express.
Di questo personaggio
si sa davvero poco, non risultano ristampe in volume, non c’è una voce su
Wikipedia. Per fortuna, un gustoso episodio fu tradotto in Italia nel lontano 1968,
sul n. 5 della rivista Smack della
celebre EDITORIALE CORNO. Ne riproduciamo qui sotto una striscia, ove la
sequenza processuale viene introdotta con un inconsueto punto di vista dal
retro dello scranno del giudice.
Chi si diverte a verificare l’evoluzione dello
stile di un disegnatore nell’arco dei decenni, può fare un raffronto con alcune
delle vignette che chiudono l’episodio texiano.
Tex è © Sergio Bonelli Editore
Qualche link:
La biografia
ufficiale di José Ortiz sul sito della Bonelli:
Una delle poche
testimonianze sul personaggio di Caroline Baker reperite su Internet:
I commenti al Maxi
Tex sul Tex Willer Forum:
Nessun commento:
Posta un commento