Curando la mostra GIUSTIZIA A STRISCE (che, a proposito,
è sempre disponibile gratuitamente per eventuali riallestimenti) abbiamo pagato
il giusto tributo a Superman, il
papà di tutti i supereroi in costume, mostrando le riproduzioni di due
copertine “processuali”, opere di grandi autori come Curt Swan:
e Neal Adams:
Queste copertine sono anche riprodotte nel catalogo, ma
qui ne proponiamo altre due, entrambe di Curt Swan.
Questa è del 1965, e mostra un giudice che obbliga
Superman a scrivere alla lavagna, nemmeno si trattasse di quel discolo di Bart Simpson.
Superman and Batman © DC Comics
Questa è del 1970, e mostra Lois Lane, fidanzata di Superman, accusata di omicidio.
Superman è un personaggio ancora oggi notissimo dopo 78
anni; del tutto dimenticato, invece, l’altro supereroe creato da Jerry Siegel e
Joe Shuster, i due giovanotti di Cleveland che avevano ideato l’Uomo d’acciaio.
Al loro Funnyman,
però, è stato dedicato un bel volume antologico, edito negli USA da Feral House
e, ovviamente, non tradotto in italiano.
Se Superman ha un tono serio e anche drammatico nelle
prime avventure (la provenienza da un pianeta morente, il dramma di sentirsi
diverso da ogni altro umano), Funnyman è la farsa in persona; Larry Davis, attore
comico nella vita di tutti i giorni, si trasforma nell’Uomo Buffo indossando un
costume da clown e un nasone, utilizzando come superpoteri i tipici accessori
del pagliaccio, trasformati in aggeggi da difesa e da offesa.
Poteva mancare una scena processuale nel volume di
Funnyman? Certamente no, perché giudici e avvocati sono da sempre un ottimo bersaglio
per ironia e satira.
Ecco la sequenza, non ben riprodotta nel volume (e dunque
nemmeno qui) perché è tratta dalle storie del personaggio apparse sui giornali
quotidiani, e non da quelle dei comic
book.
La storia è abbastanza ingarbugliata, ma ruota intorno ad
una questione di diritto d’autore. Larry utilizza nei suoi spettacoli una canzone
scritta dal suo amico Jerkimer Jones,
che però è stato imbrogliato da un impresario a cui ha firmato un contratto con
clausole minuscole e illeggibili.
Per smascherare la truffa, Larry si trasforma in Funnyman
progettando di trasmettere, per radio, una registrazione in cui l’impresario
ammetterà l’inganno. Il giudice davanti al quale è stato portato il caso, viene
avvisato via telefono ed invitato a seguire la trasmissione.
Ma il magistrato non prende la cosa sul serio e si
addormenta sul più bello… facendo, al solito, la figura da perfetto idiota che
sovente fanno i magistrati nelle storie a fumetti che proponiamo in questo
blog.
I contratti con clausole minuscole e illeggibili sono un
luogo comune delle storie comiche a sfondo giuridico. Eccome un esempio in un
classico Disney del 1972, “Paperino e la norma delle regole” (testo di GuidoMartina, disegni di Romano Scarpa).
Anche la nostra Corte di cassazione ogni tanto si occupa
di clausole microscopiche; ecco una sentenza ove il formato minuscolo dei
caratteri, insieme ad altri artifici, ha fatto dichiarare nulle le cosiddette
clausole vessatorie:
Tornando a Funnyman, però, gli autori del volume tendono
ad inserirne la vicenda nel solco dell’umorismo ebraico, puntando sul fatto che
sia Siegel che Shuster erano ebrei. Come anche un mucchio di altri autori di
fumetti, quasi più degli italiani di cui abbiamo parlato già qui.
Con questo 64° post, GIUSTIZIA A STRISCE chiude la
seconda stagione. Sono ben accette cartoline dalle vacanze, al solito
indirizzo:
giustiziaastrisce@libero.it
Funnyman piace abbastanza anche a me, per certi versi potrebbe un personaggio "alanfordiano", ma negli USA non mi sembra abbia molto seguito fra gli appassionati della Golden Age.
RispondiEliminaSiegel aveva un po' il pallino per questi personaggi folli, come Jon Juan "The One and Only Superlover", un superstite di Atlantide coi baffetti alla Clark Gable divenuto immortale dopo essere rimasto per secoli ibernato nel ghiaccio come Cap America, e che ha il potere di... far innamorare di sè tutte le donne, come il Mandrillo della Marvel.
Se vai in vacanza, buone ferie. Aspetto la 3. stagione!
hai una cultura fumettistica tale che un blog dovresti tenerlo tu, anziché intervenire in quelli degli altri... Per la terza stagione, vedremo. Se invece di 64 post avessi scritto 64 capitoli, ora avrei un nuovo libro pronto.
EliminaIl senso di un blog è di stimolare un dibattito, coinvolgere altri in un progetto, ma qui gli interventi sono davvero pochi...
Questa la conoscevi? "Caroline Baker, Barrister at Law" scritta nientemeno che da William Patterson.
Eliminahttp://bearalley.blogspot.it/2013/12/caroline-baker-barrister-at-law.html
Credo sempre sul solito quotidiano scozzese che pubblicava Hawke.
Riunisci i post e facci il libro: i blog spariscono, i libri restano. :)
Caroline Baker l'ho citata in un post che ti linko qui sotto, riproducendo una strip tratta dall'unica storia tradotta in italiano.
EliminaCerto, se in Inghilterra esistesse una raccolta...
http://giustiziaastrisce.blogspot.it/2015/10/recensioni-la-giustizia-di-tex.html