Proseguiamo il ciclo di interviste a scrittori che sono
anche operatori del diritto. Dopo Roberta Gallego, magistrato a Belluno, ecco
un altro giudice-scritture, questa volta operante a Catania: Gaetano Cataldo.
<<Il tuo primo
romanzo aveva qualche riferimento giudiziario, il secondo nessuno. Pensi che
per un giudice-scrittore sia più facile narrare del proprio lavoro? O la
scrittura è anche un modo per “evadere”?
Certamente ad un giudice viene
facile scrivere del suo lavoro. E la fortuna di molti cosiddetti
giudici-scrittori è che il loro lavoro suscita anche l'interesse di molti
lettori. Fin qui, però, non credo di essere ingeneroso dicendo che stiamo
parlando, appunto, di giudici-scrittori, di scrittori, voglio dire, che in
primis sono e restano
giudici. Per uscire fuori da questo pur gradevolissimo ambito è necessario
cimentarsi allora in qualcosa di diverso. Nel mio secondo romanzo ho
provato a fare questo.
Molti giudici-scrittori
famosi sono soprattutto dei penalisti, tu sei un mite civilista. Pensi che il
penale fornisca più suggerimenti per una storia?
Se parliamo di romanzi
polizieschi, sì, certamente, i giudici penali fanno un lavoro che dà loro
continuo materiale. Fuori di quest'ambito non credo che ci siano molte
differenze.
Hai dei sensi di colpa
per il tempo sottratto al lavoro? Come riesci a conciliare le due attività?
Ho scritto il primo libro
durante il tirocinio; ricordo che a quei tempi il Consiglio Superiore della
Magistratura prescriveva agli uditori giudiziari la tenuta di un
"quaderno", lo chiamavano così "il quaderno dell'uditore";
in qualche modo il libro ha preso il posto del quaderno, e la cosa non mi è
spiaciuta affatto; per il secondo libro va fatto un altro discorso;
effettivamente la pubblicazione mi ha dato un certo disagio, ma più per il
pensiero di possibili maldicenze che altro.
Il primo romanzo ha per
protagonisti un professore universitario ed un pubblico ministero, il secondo
uno psicanalista fallito. Cosa possiamo aspettarci per il terzo?
Non definirei Saverio Madiere
uno psicanalista fallito; piuttosto lo direi un impostore di successo ....
Quanto al futuro, al momento non saprei neppure dirti se ci sarà un terzo
libro.
Questo blog è dedicato
ai temi della Giustizia nei fumetti. Tu conosci il fumetto? Hai qualche
predilezione per qualche autore o personaggio?
Sono cresciuto tra Tex e Diabolik, e l'Uomo Ragno,
prima che diventasse Spiderman.
Diabolik Copyright Astorina
Ho avuto la fascinazione per Dylan Dog, ed è stato un vero peccato
non averne fatto all'inizio collezione. Oggi non leggo più tanto; mia moglie
continua a comprare Julia dal primo
numero.
Julia Copyright Sergio Bonelli Editore
Un fumetto o graphic novel che mi piacerebbe leggere, e che però non
c'è, potrebbe venire dalla saga del Comandante Jack Aubrey di Patrick O'
Brian, quello da cui tempo fa è stato tratto il film Master and Commander. Peccato che nessuno ci abbia
ancora pensato>>.
Il secondo romanzo di Gaetano
Cataldo, “Il caso BI” è un’opera matura che, pur senza avere agganci giudiziari
o fumettistici, presenta finezze
letterarie che lo rendono interessantissimo. Un dipinto fiammingo che compare
in copertina e che è anche il motore immobile della vicenda; citazioni
letterarie vere o verosimili; riferimenti colti alla psicanalisi; il mondo degli scacchi (un classico anche nel campo del
fumetto, come dimostrano le immagini qui sotto); tutto ciò contribuisce a formare
un cocktail di grande fascino.
Per acquistare i romanzi di Gaetano Cataldo:
E ora... gli scacchi:
Copyright DC Comics
Copyright DC Comics
Ciao Giustizia a strisce!
RispondiEliminaPurtroppo ultimamente non ho avuto molto tempo per leggere i post! Le mie letture notturne sono diventate traduzioni notturne. Ti ho mandato una serie di mail (perdonami, ti ho intasato la posta) con le tavole di una storia Golden Age con protagonista un giudice donna. Al secondo indirizzo di posta, perché l'altro non reggeva i PDF. Fammi sapere se ti sono arrivate e se si vedono. :D