Strano il rapporto del nostro
paese con le leggi. Periodicamente ci si lamenta che sono troppe e inutili;
qualcuno ricorderà lo show di un ex ministro della Repubblica, che usò un
lanciafiamme per propagandare una supposta opera di semplificazione.
Troppe o troppo poche? In attesa
di risolvere il dilemma, ecco la novità del secolo: l'art. 77 della legge
221, emanata il 28 dicembre 2015, ha inserito, tra i beni impignorabili (cioè che
non possono essere portati via per esser venduti e pagare i creditori), anche gli
animali da compagnia e quelli impiegati a fini terapeutici o di assistenza.
Per la verità, pignoramenti del
genere pare fossero praticamente sconosciuti alla prassi giudiziaria; ma da
tempo montava un movimento di opinione contro norme barbare che
consentivano di vendere Fido e Fufi come un qualsiasi bene.
L'uomo, si sa,
ama gli animali; ecco un triste Paperino che condivide il letto con il gatto
Malachia.
La nuova legge ci dà uno spunto
per parlare di come, nel mondo del fumetto, siano raffigurati i pignoramenti.
Negli Stati Uniti e nei paesi
anglosassoni in genere, è spesso consentito alle banche ed agli altri creditori di
vendere direttamente i beni del debitore, senza l'intervento del giudice.
In Italia esistono il giudice
dell'esecuzione e il giudice dei fallimenti; ma trovarne degli esempi a fumetti è
una impresa difficoltosissima.
Ed infatti, nel catalogo GIUSTIZIA A STRISCE, compaiono giudici monocratici civili e penali, corti d'assise, corti marziali, giurie popolari, giudici dei minorenni, ma nulla che abbia a che fare con il nostro argomento odierno.
Un giudice fallimentare viene citato in questa vecchia storia di Zio Paperone, ma solo íncidentalmente, nella prima vignetta, per dare il “la” alla vicenda (se non altro però ci consente di citare un decano come il disegnatore Giulio Chierchini, del quale sinora non abbiamo avuto occasione di mostrare alcuna immagine).
Molto più frequente, anche a fini umoristici, la scena dei mobili che vengono portati via dalla casa o l'ufficio del debitore insolvente.
La sequenza qui sopra è tratta da Kerry Kross, un personaggio creato da Max Bunker in Italia, ma con una ambientazione americana. Qui non è, come da noi, l'ufficiale giudiziario a portare via i beni, ma dei comuni operai. Questo fumetto, nonostante la nota predilezione dell'autore per l'umorismo (si veda Alan Ford, altra grande creazione di Bunker), presenta situazioni realistiche e a volte scene di cruda violenza; mostrare i mobili che vengono portati via serve a dare un tocco di realismo ad un personaggio come Kerry, un detective privato alle prese con problemi di tutti i giorni: il mutuo da pagare, i soldi che non bastano mai, ed anche un amore non corrisposto verso un'altra donna.
Per concludere, il dramma del pignoramento è ben colto in questo quadro fiammingo dell'Ottocento. Vi compare anche un cane, ma non sembra incluso tra i beni da vendere all'asta. C'è anche un uomo in divisa che sembra allargare le braccia, e che potrebbe essere un equivalente del nostro ufficiale giudiziario.
Per concludere, il dramma del pignoramento è ben colto in questo quadro fiammingo dell'Ottocento. Vi compare anche un cane, ma non sembra incluso tra i beni da vendere all'asta. C'è anche un uomo in divisa che sembra allargare le braccia, e che potrebbe essere un equivalente del nostro ufficiale giudiziario.
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