lunedì 18 luglio 2016

LOST IN TRASLATION

In un certo senso, tradurre fumetti può essere più difficile che tradurre romanzi o saggi. Ciò per l’uso di molte espressioni gergali, o di variazioni sulla grafia dell’inglese; ma anche perché il fumetto si inserisce molto bene nella cultura pop, e dunque costringe ad adattamenti che devono tener conto del contesto in cui avviene la traduzione.
Facciamo un esempio.


Quella qui sopra è la traduzione italiana di una vignetta di una strip inglese, Patti, risalente al 1960, in due versioni: quella apparsa sul supplemento n. 11 alla rivista Eureka nel 1970; e quella apparsa sul n. 4 della collana L’Avventuroso Pocket nel 1975.
Qual è la differenza? Che nel primo caso, il traduttore si attiene all’originale inglese, nel quale Patti si rivolge ad un automobilista frettoloso chiamandolo Stirling Moss; nell’altra, più recente, la metafora viene invece resa con Nuvolari. Paradossalmente, la traduzione più recente ripesca un corridore già morto da un pezzo. Stirling Moss era invece ancora in attività ai tempi della strip; ecco una sua immagine italiana post-ritiro, tratta da Intrepido Varietà n. 32 del 1963.


Quando si tratta di rendere termini giuridici, la situazione si complica. Pochi sono infatti i traduttori in grado, nel rendere l’italiano, di usare un linguaggio tecnicamente corretto; e non è detto che esso sia usato nell’originale.
Fortunato Latella, storico del fumetto e autore di numerosi articoli su Fumetto, rivista dell’ANAFI, ha tradotto molte antiche storie a fumetti americane, tra cui le strisce di Connie, un personaggio poco noto da noi, pubblicato negli USA dal 1927 al 1944 (così riporta Wikipedia; ma per Latella il periodo esatto è dal 1929 al 1941). In un volume edito sempre dall’ANAFI, Connie passa da una avventura spaziale ad un “courtroom drama”, di cui abbiamo già mostrato una scena nel catalogo della mostra GIUSTIZIA A STRISCE.


Ecco un giudice che, nella traduzione di Latella, parla di “produrre” un teste, il che sembra piuttosto buffo, dato che da noi si “producono” in giudizio i soli documenti; ma l’espressione è usata nell’originale, come lo stesso Latella ci ha dimostrato gentilmente fornendo, per questo articolo, la vignetta americana.


Si tratta dunque di un caso di traduzione letterale, che però non coglie nel segno, perché il termine tecnico è corretto nella lingua originale ma non in quella italiana.
Ecco un estratto dal manuale “The art of prosecution”, di John Bugliosi, in cui si spiega appunto l’importanza, nel processo americano, di “produrre i testimoni”.


Vediamo un altro esempio. In una piacevole storia dei Vendicatori (Avengers n. 160 del 1977; in Italia, Thor e i Vendicatori n. 212 del 1979), un personaggio chiamato Sinistro Mietitore imbastisce contro i nostri eroi un vero e proprio processo, con tanto di accusa e difesa. 


Nel testo originario, la scena si apre con il cattivo che pronuncia la frase “Court is now in session”, che è formula consueta negli Stati Uniti; l’anonimo traduttore italiano, correttamente, evita la versione letterale (“La Corte è ora in sessione” farebbe ridere, perché per noi la “Corte” è un organo giudicante collettivo e non monocratico) e sceglie opportunamente un “La seduta è aperta” (l’alternativa avrebbe potuto essere “L’udienza è aperta”).


Un interessantissimo volume che parla sia di fumetti che di diritto è “The pirates and the Mouse”, di Bob Levin, un resoconto dei processi per violazione del diritto d’autore che la Disney imbastì contro un gruppo di fumettisti underground che, negli anni Sessanta, avevano realizzato storie illegali dei personaggi Disney, intenti in attività “per adulti” di regola precluse a Topolino & Co.


Il libro è stato tradotto in italiano dalla Free Books nel 2006, 3 anni dopo la pubblicazione originale; ma, a parte la scelta di un titolo infelicissimo, la traduzione fu molto contestata sia nelle recensioni che nei forum del fumetto, anche per l’uso di frasi che, in Italiano, sembravano tradire il senso giuridico del discorso.
Nonostante questi limiti, il libro è consigliabile agli appassionati di Fumetto & diritto, tanto più che, ora che la casa editrice ha chiuso, si trova nuovo su ibs a metà prezzo.

Vediamo se qualche editore proverà a tradurre, dall’inglese all’italiano, uno di questi simpatici saggi:





4 commenti:

  1. Argomento molto interessante. Aldilà del ginepraio dei gerghi tecnici (legale, medico ecc,)dev'essere molto difficile per un professionista conciliare l'esigenza della scorrevolezza del testo con il rispetto dell'originale. Io in questo momento sto leggendo una storia dove una strega lancia a un bambino un incantesimo in rima, una sorta di filastrocca senza senso. In italiano non si può rendere, perché si perde la rima, allora bisogna per forza cambiare qualcosa, visto che in quel caso la forma rimata dell'invettiva risulta (almeno per me) più importante del significato letterale stesso. Invece non sarei stato d'accordo a cambiare Stirling Moss in Nuvolari. Il lettore può anche (anzi deve) fare lo sforzo di impararselo da solo chi è Moss, altrimenti, per lo stesso motivo per cui ho messo Nuvolari,se oggi dovessi fare una nuova traduzione mi sentirei in diritto di mettere un corridore moderno, visto che Nuvolari e Moss non li conosce più nessuno. Ma questo sarebbe assurdo.
    In ultima analisi mi sembra che i traduttori dei vecchi albi Marvel-Corno non si facessero tanti problemi.. :D

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  2. "Ti presento Patti, Mae. Le ho dato lavoro alle pompe!"

    "Va bene, piccola, Finché non vi staccate dalle pompe e state al largo da Joe, altrimenti avrete a che fare con me!"

    Questa SI', che è una traduzione! :D
    Potevano scrivere Distributore

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  3. Qualcuno disse, in un forum, di avere individuato i traduttori di cui si avvaleva l'Editoriale Corno, ma non ricordo chi fosse.
    In ogni caso, la qualità delle traduzioni era molto diseguale, e in alcuni casi gli errori erano clamorosi.
    Nel caso di questa storia di Patti, stranamente tradotta due volte in Italia (e parliamo di una strip che non risulta mai ristampata nel paese d'origine, per quel che se ne sa), la traduzione della Corno è decisamente da Oscar rispetto all'altra.

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  4. Ho corretto il testo del post, con un riferimento alle date di inizio e fine della serie di CONNIE, sulla base delle indicazioni di Fortunato Latella, che ringrazio.

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