Negli ultimi due
post, pur parlando d’altro, abbiano accennato a Mr Distric Attorney, una serie di albi a fumetti sconosciuti da noi
ed apparsa negli USA tra il 1948 ed il 1959.
In attesa di poter
reperire un po’ di materiale originario da schedare e commentare, ci aiuta San
Gùgol, dal quale traiamo notizie utili che si intrecciano con varie questioni
di cui abbiamo già parlato in precedenti post.
Abbiamo parlato, qui,
dell’uso del fumetto a scopi giuridico-didattici, e cioè per illustrare dei
testi di legge e renderli meno indigesti.
Ora torniamo alla
precedente copertina mostrata:
e consideriamo questo
autorevole testo americano: Constitutional
Law, di Kenneth Bresler.
Ebbene, la copertina
dell’albo di Mr District Attorney
viene addirittura indicata come spunto per parlare del Sesto emendamento alla
costituzione:
Usare degli spunti
pratici, delle domande, prima di introdurre un capitolo, è prassi anche nei
testi giuridici nostrani, come dimostra questo estratto da uno storico manuale
di diritto penale, opera di Giovanni Fiandaca ed Enzo Musco:
Ma con i fumetti è
più divertente, no?
La serie di Mr District Attorney è ricordata anche in
un bel volume di Laurence Maslon e Michael Kantor, nel quale troviamo una
foto del giudice Murphy, che abbiamo già citato qui quale magistrato “prestato”
ai fumetti per presiedere la
Comics Code Authority, e cioè l’organo di
autocensura di cui l’industria del fumetto americano si dotò negli anni
Cinquanta per proteggersi dalla crociata lanciata contro i comics, accusati genericamente
di immoralità e violenza.
Il testo riproduce un
ricordo di Stan Lee circa il modo di operare di questo personaggio (forse più
un censore che un giudice). Lo traduciamo macchero-nicamente:
<<Ci fu
restituita la tavola di un albo western che mostrava il primo piano di una mano;
un cowboy aveva sparato, c’era una nuvoletta di fumo che usciva dalla pistola,
ed una linea che indicava la traiettoria della pallottola. Tutto qui: una pistola,
uno sbuffo di fumo, una linea. E la vignetta fu bocciata. Chiamai gli uffici
del Codice e dissi: “Cosa c’è che non va in questa vignetta?”. E finché vivo
non dimenticherò mai la risposta: “La nuvola di fumo è troppo grossa: rende la
scena troppo violenta”. Fummo costretti a ridisegnarla. Voglio dire, tutta la
faccenda era davvero ridicola>>.
Sia per il codice di
autocensura, che eliminò dal mercato i fumetti più innovativi, sia per una
indagine dell’antitrust contro un distributore di fumetti, che lasciò parte
degli editori privi di distribuzione, in quegli anni l’industria sembrò
collassare. Nello stesso testo sono riportati i ricordi di Neal Adams (un
disegnatore di cui ha recentemente parlato Sauro Pennacchioli nel suo blog): il
giovane aveva portato il suo materiale presso gli uffici della National (oggi
DC COMICS, l’editore di Superman e Batman), ma un dirigente lo liquidò così:
<<Mi spiace, ragazzo, ma non posso assumerti. In confidenza, tra un anno
o due non ci saranno più fumetti>>.
Cosa c’entra tutto
questo con Mr District Attorney? Centra,
perché il testo ricorda che in quel periodo, intorno al 1955, la DC , per sopravvivere, si buttò
su fumetti basati sui comici del cinema, della radio e della TV, come Jerry
Lewis e Jackie Gleason; e Mr District
Attorney, nato in epoca pre-codice, era la serie che “osava” di più.
In effetti, un certo
tasso di violenza si evince dalle copertine, anche se occorrerebbe distinguere
tra quanto pubblicato prima e dopo l’entrata in vigore del Codice. Tra l’altro,
poiché alcune storie avevano una ambientazione processuale, è utile forse
ricordare che, in base al regolamento di autocensura, <<I poliziotti, i
giudici, i funzionari di stato, nonché le istituzioni degne di rispetto non
saranno mai presentate in modo da provocare una mancanza di rispetto nei confronti
delle autorità in oggetto … I casi di morte dei magistrati in seguito ad atti
criminali dovranno essere scoraggiati>>.
Chissà se mostrare il
signor procuratore distrettuale mascherato da animale, in una riunione
criminale, poteva sembrare una offesa al rispetto delle istituzioni…
Ah, che bello il ricordo di Stan the Man... ecco l'origine della famosa "pistola fumante" che tutti cercano nei telefilm americani. :D
RispondiEliminaIl giudice Murphy sembra più il giudice Freisler, se capite cosa intendo.
In attesa di poterne sapere di più sul testimone-cane, vi segnalei un'altra serie di fumetti "giuridici": Wolff and Byrd, counselors of the Macabre (Supernatural Law) che mi ha sempre intrigato, quale vecchio fan di Mr. Monster (Wolff & Byrd sono apparsi in un numero di Mr. Monster della Eclipse).
Avete mai pensato che anche licantropi, vampiri e fantasmi potrebbero aver bisogno di un aiuto legale? Ebbene, rivolgetevi a Wolff e Byrd.
https://en.wikipedia.org/wiki/Supernatural_Law
Questa non la conoscevo e non l'ha segnalata nessuno di coloro che hanno collaborato all'allestimento della mostra ed alla redazione del catalogo. Grazie dunque, ne terremo conto se riusciremo (ma la cosa mi pare ardua) a pubblicare una edizione riveduta e ampliata del testo.
RispondiEliminaAnche Pennac ha segnalato diverso materiale, che in parte è stato usato in questo blog, in parte è ancora da sviluppare.
Il tema è sterminato, ma la cosa curiosa è che in Italia non esisteva alcun testo su questo argomento, pur esistendone tanti su "Fumetti e..."