Lo sceneggiatore
Sauro Pennacchioli, di cui abbiamo più volte segnalato interventi ed opere su
questo blog (ad esempio qui e qui) ha realizzato a sua volta una nuova,
interessante pagina, nella quale ha dato ampio spazio alla figura di JackKirby.
Creatore o co-creatore
di quasi tutti i più famosi personaggi della casa editrice Marvel (Capitan America, Avengers, Hulk, Fantastici
Quattro, Antman, Xmen, ecc), Kirby (nato Jacob Kurtzberg, 1917/1994), con
il suo stile magniloquente, le sue architetture ardite, le sue anatomie
esasperate, fu il caposaldo su cui si fondò l’enorme successo che al giorno
d’oggi continua nelle sale cinematografiche.
Approfittiamo della
segnalazione per saldare un debito nei confronti di questo grande Artista;
menzionato varie volte nel catalogo della mostra GIUSTIZIA A STRISCE, Kirby non
ha potuto trovare ospitalità nella parte iconografica del volume, a causa dello
spazio insufficiente.
Mentre rinviamo
senz’altro al post dell’amico Pennacchioli per un approfondimento
storico-artistico, qui di seguito mostriamo alcune delle immagini funzionali al
nostro discorso sulle rappresentazioni giudiziarie nei fumetti.
La tavola qui sopra è
tratta dal n. 5 di Justice Traps the
Guilty, uno degli albi a fumetti di maggior successo nell’ambito dei cosiddetti
“crime comics”. Siamo nel 1948, Kirby lavora per lo più in coppia con Joe Simon
e lo stile è ancora acerbo; ma è fenomenale la penultima vignetta, nella quale
l’artista rinuncia a mostrare il volto del giudice, per rappresentare gli occhi
sbarrati dei due condannati mentre osservano il martello proteso verso di loro.
Un salto al 1978 e
siamo a Machine Man, da noi “Mister
Macchina”: una creatura artificiale dai sentimenti umani.
Citiamo questo personaggio perché anche lui, sul n. 7 della serie, viene sottoposto ad un processo, questa volta ad opera di una commissione governativa:
Citiamo questo personaggio perché anche lui, sul n. 7 della serie, viene sottoposto ad un processo, questa volta ad opera di una commissione governativa:
Alle successive sedute, Mister Macchina è
incolpevolmente impedito a partecipare; l'opinione pubblica muta di nuovo idea;
assistiamo allora all'aspra discussione tra i membri della commissione (ed è un
caso piuttosto raro in cui un fumetto mostra una sorta di camera di consiglio,
insomma il “dietro le quinte” di una decisione).
Dal processo ad una macchina, ad un processo celebrato da macchine; concludiamo con Kamandi, the last boy on Earth.
L'immagine del giudice meccanico può evocare molte idee, che speriamo di poter esaminare prossimamente.
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RispondiEliminaAvevo scritto male...
RispondiEliminaMolto interessante. Sarà un caso, ma uno dei 2 imputati kirbyani in quel numero di "Justice traps the guilty" somiglia (almeno per me) a Richard Nixon, che proprio ne 52 dovette difendersi (non in aula ma in tv) da un'accusa di appropriazione indebita.
Però c'è un problema. Comic book plus mi riporta quel numero come pubblicato nel 1948:
RispondiEliminahttp://comicbookplus.com/?dlid=17027
Boh. Sarà che me le canto e me le suono, ma ci avevo visto Nixon. Forse per via del naso. :)
Hai ragione. Correggo il testo. L'albo è uscito nel luglio-agosto del 1948 e può essere letto gratis, nella sua interezza, sul digital comics museum.Non so da dove nasca l'errore, che è presente anche nel testo a stampa del catalogo GIUSTIZIA A STRISCE.
RispondiEliminaE il bello è che prima di te nessuno l'aveva segnalato. Segno che chi ha comprato il libro non lo ha letto...?
Quanto a Nixon, chissà. Per me ci sono due Nixon a fumetti: quello delle strip di Feiffer, pubblicate in Italia con il titolo Nixoniana; e quello che parla al telefono sulla copertina di Fantastici Quattro Corno n. 121
Mah, forse a tanta gente frega abbastanza poco della Golden Age...
RispondiEliminaL'albo si può leggere gratis anche al link che ho messo io, anche quello è un buon archivio. Io per ora mi intrattengo lì, Digital comics museum devo ancora vederlo.
Noi che leggiamo/interveniamo sui blog fumettistici siamo più o meno una compagnia di giro, quattro gatti che cercano di dire la loro in un mondo che non sa più cosa farsene del fumetto tradizionale ... a te ti ho visto sul blog di sauro pennacchioli, su retronika e forse anche da qualche altra parte.
EliminaCommento anche su due o tre blog americani, ma dev'essere vecchiume, se no non mi interessa molto.
EliminaIl tragico è che non trovo un kz di nessuno con cui parlare A VOCE di queste cose, così sui blog divento logorroico. :)
Dipende dalla città in cui vivi. Finora il posto in cui ho visto più movimento di appassionati di fumetti veri, è Genova. Peccato che io vivo a qualche centinaio di km di distanza...
EliminaVivo a Lucca (centro storico).
EliminaSai che hai ragione? Qui ormai interessa a pochissimi dei vecchi fumetti. Non scherzo.
Io sono andato in fumetteria qualche giorno fa e c'erano diversi giovani. Forse oggi c'è più interesse per graphic novel che per il fumetto seriale, vecchio o nuovo che sia. Comunque alcuni nuovi autori - Zero Calcare, Leo Ortolani, Don Alemanno - stanno vendendo bene e dai loro lettori possono nascere nuovi archeologi del comic, chi può dirlo!
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