Todo
cambia, direbbe
Mercedes Sosa.
Tutto cambia, e nel giro di poco.
Qualche anno fa, una rivista di
viaggi poteva pubblicare un articolo del genere, che a leggerlo oggi si stringe
il cuore.
Cambia il mondo, chissà se in meglio
o in peggio, anche e soprattutto a causa della tecnologia, e chi non è più un
ragazzino si sente come Capitan America scongelato negli anni Sessanta. Lui si
stupiva che fosse previsto il volo sulla luna,
che poi ebbe luogo di lì a poco:
noi leggiamo notizie di questo tipo:
Ciò che sembra decisamente cambiare
poco, invece, è l’immaginario giudiziario. Anche in storie a fumetti ambientate
nel futuro, giudici, avvocati e affini sembrano conservare l’aspetto che
conosciamo.
Ecco un “Courtroom Sketch”
ottocentesco;
ed ecco come alcuni autori
britannici immaginano, o hanno immaginato, i processi dell’era spaziale.
Questo disegnatore dal finissimo
pennino è Steve Dowling, autore della striscia Garth, ben nota anche da noi.
Ecco un altro classico del fumetto
inglese di fantascienza, Jeff Hawke, di Sydney Jordan, forse il più propenso a trattare temi giuridici:
Le immagini di cui sopra sono
riprodotte anche nel catalogo della mostra GIUSTIZIA A STRISCE. Ne aggiungiamo
un paio che non hanno potuto trovare posto, tratte da un fumetto del quale
sappiamo molto poco, se non che abbiamo ripescato l’immagine dalla Rete; ben
venga chiunque ci sappia dire di più.
Interessante varianti sono: il
giudice meccanico, qui tratto da Magnus,
di Russ Manning:
e i giudici vecchi saggi, tipici di
quel filone di fantascienza in cui si immagina un futuro dominato dalla
filosofia più che dalla robotica:
Con questa citazione da Steve Ditko
possiamo chiudere in bellezza, non senza ricordare che il vecchio Steve è meglio
noto per una creazione immortale: questa:
.
Ehi, Giustiziere Striato, quelle strisce di Jeff Hawke te le ho date io!
RispondiEliminanel ringraziarti sempre per le segnalazioni, molte delle quali hanno dato spunto a precedenti post, devo però dare a Cesare quel che è di Cesare: le scansioni dell'episodio di Jeff Hawke me le ha inviate il dr. Bruno caporlingua, animatore, con altri, di un noto blog sul fumetto franco-belga
RispondiEliminaA proposito della Siria, ti segnalo Kobane calling di Zero Calcare, vale più di tutta l'informazione fuffa che abbiamo sui curdi.
RispondiEliminaQuanto a Steve Ditko non dimentichiamo il dottor Strange, nella sua versione psichedelica.
Zerocalcare è un tale fenomeno che gli andrebbe dedicato un post, solo che non vedo collegamenti con i temi di questo blog. Tranne una immagine fortemente simbolica contro i magistrati di Torino, rei, secondo lui, di aver indagato contro alcuni milinanti NO TAV in val di Susa. L'ho pubblicata sulla pagina facebook. Se vuoi provare tu a scrivere qualcosa...
EliminaNasty Tales e il succesivo Trials of nasty tales sono recensiti su ComixJoint, ma probabilmente già lo sapevi.
RispondiEliminahttp://comixjoint.com/nastytales.html
http://comixjoint.com/nastytales.html
Il giudice è di Dave Gibbons...
Interessante la storia del processo per oscenità (di cui non avevo idea)a questi fumetti underground americani ristampati in UK. Cosa avrebbero fatto gli inglesi alle pubblicazioni dello Squalo?
http://www.funtopia.pwp.blueyonder.co.uk/friends/nastytalestrial1.html
J_D, bentornato su questo blog (con immagine nuova?) e grazie per la segnalazione. Gli albi in questione non li ho letti, ma prima o poi me li procurerò.
RispondiEliminaQuanto al fenomeno dei processi a carico di fumetti, da anni cerco di raccogliere materiale, ma con riferimento ai prodotti italiani. Nel regno Unito le cose sono diverse e, per capire anche i presupposti giuridici del processo per oscenità che citi, bisognerebbe inquadrare il contesto giuridico, cosa non semplicissima trattandosi di un paese di "common law" (noi siamo un paese di "civil law", anche se a volte un po' incivil).
Prima o poi spero di riuscire a scrivere qualcosa su questi argomenti. Ma siccome il tempo scarseggia, accetto sempre idee e proposte per lavori a 4 mani.